Ecco mia figlia, Louise. Quattro mesi, due braccia, due gambe, due guanciotte tonde e un cromosoma di troppo.
Vi prego, quando v'imbattete in un bimbo come Louise, non chiedete mai alla madre: "Non è stato rilevato durante la gravidanza?". Gli scenari possibili erano due: scegliere di "tenere il bambino", pur sapendolo oppure essere colta di sorpresa. In entrambi i casi, ormai è inutile pensarci. Inoltre, le madri hanno la pessima tendenza a sentirsi in colpa per tutto, quindi è meglio non chiedersi perché quel cromosoma sia passato inosservato.
Non pronunciate mai frasi come: "E' sempre vostra figlia, nonostante tutto". Non fatelo. E' mia figlia... e basta. Quel "nonostante tutto" non è il massimo come nome, preferisco di gran lunga Louise
Non dite mai: "E' una bimba down..." No. Si tratta di una bimba di quattro mesi, affetta da sindrome di Down o trisomia 21, che dir si voglia. I suoi 47 cromosomi non rappresentano quello che è. In un'altra situazione, non definireste una bimba "una piccola malata di cancro".
Non provate mai a dire: "Questi bimbi sono tutti così, si comportano sempre in questo modo, ecc...". Ognuno di "loro" ha il suo carattere, il suo aspetto fisico, i suoi gusti, il suo percorso. Sono diversi tra di loro, così come lo siete voi.
Credo che solo vivendo una situazione in prima
persona si riesca a comprenderla del tutto. Ma le parole sono importanti. Hanno il potere di confortare, ma anche di ferire. Allora, pensate a quello che dite solo per un attimo, soprattutto se fate
parte di uno staff medico e indossate un camice bianco, rosa o verde.
Di solito non apro i miei status a tutti, ma stavolta farò un'eccezione. Potete far girare il mio post e condividerlo. Perché, ogni anno, ci sono 500 nuove "mamme di Louise" costrette ad ascoltare
parole che rovinano le loro giornate. So che alcuni non hanno intenzione di offendere o di ferire, ma è giusto che tutti sappiano.